da Corriere della Sera > Forum > Genitori e figli
di Fulvio Scaparro
Portiamo i bambini con noi al seggio elettorale. Votare non è soltanto
un diritto ma una grande festa che ricorda e onora coloro che prima di
noi hanno lottato duramente perché tutti potessero esprimere la loro
opinione nelle urne.
I bambini assisteranno allo svolgimento di questo rito e ci porranno, se
vorranno, tante domande. Risposte semplici, niente conferenze e
tantomeno tentativi di indottrinamento.
Non siamo lì per fare proseliti per la nostra parte politica ma perché i
nostri figli associno la pratica della democrazia a un giorno di festa
con i loro famigliari. Più avanti si faranno le loro idee, che non
saranno necessariamente le nostre, e scopriranno che il diritto al voto,
come tanti altri diritti, non è sempre esistito e che niente è arrivato
per gentile concessione di chi era al potere. I nostri bambini non
sanno ancora, forse, che qualunque conquista può essere sempre perduta
se la si dà per scontata e non se ne ha cura. Queste cose, è vero, si
imparano vivendo ma da qualche parte si deve pur cominciare.
Genitori e nonni che, dopo avere discusso per mesi in casa
sull'opportunità di votare per questo o per quello o di non votare
affatto, vanno comunque al seggio a dare il loro voto, dimostrano ai
bambini che li accompagnano di tenere molto a questa festa collettiva.
Una democrazia largamente imperfetta come la nostra non si autorigenera
ma ha bisogno per perfezionarsi della partecipazione nostra e di quei
bambini che oggi ci stanno guardando.
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