mercoledì 6 giugno 2012

Consiglio Comunale 24 maggio 2012 - Intervento Consigliere Zaino

Signor Sindaco,

                       Ho ascoltato con attenzione l’esposizione del suo programma di mandato. Un gesto doveroso, credo, soprattutto da parte di chi, come noi della Lista BINASCO SEI TU, fin dal suo programma elettorale ha dichiarato di voler avviare, a Binasco, un nuovo metodo: quello dell’ascolto; del porsi accanto, cioè, con attenzione rispetto e spirito di accoglienza, a ogni cittadino; per proporre e non imporre soluzioni che tengano sempre conto di ciò per cui siamo stati eletti dai cittadini: il bene comune, la crescita culturale, sociale, economica, ambientale della nostra comunità che, voglio credere fino in fondo e fino a prova contraria, tutti noi qui presenti amiamo. Alla  nostra comunità, ufficialmente in questa sede e ancora una volta, vogliamo esprimere il nostro grazie per la fiducia accordataci.

Grazie a tutti i Binaschini: a chi  ha espresso la sua preferenza per noi, conoscendoci o sulla parola, ma anche a chi, pur riconoscendo la bontà del nostro programma elettorale, non ha avuto il coraggio di spingersi oltre: avranno modo, e voi con loro, nei prossimi 5 anni, di accorgersi che le nostre non erano solo parole o promesse, ma convinzioni che ci spingevano e ci guideranno, con realismo, a proporre azioni utili a tutta la comunità e no a una parte di essa.

Però, Signor Sindaco, ci sarà bisogno che anche Lei e la Sua maggioranza, vi poniate in ascolto, favoriate la partecipazione innanzitutto di quest’aula, di tutti i Consiglieri, anche di quelli dell’opposizione. Bisognava, a tal proposito, cominciare da questa sera, dalle sue “linee programmatiche di governo”.  Che sono prese dal programma elettorale, da esso derivano. e su di esso si basano: indicano la direzione e le scelte di fondo che l’amministrazione attuerà nei prossimi cinque anni.

Le chiedo, Signor Sindaco, di osare di più, di far scorrere acqua nuova tra le sponde delle leggi e dei regolamenti; Le chiedo di essere libero, di avere speranza, di non uccidere i sogni all’alba, di farci provare “La gioia di prendere il largo. Il fremito di speranze nuove”, “spalancando la finestra del futuro, progettando insieme, osando insieme, sacrificandosi insieme”, perché “Da soli non si cammina più”.
Perciò, dicevo, vincere non è convincere.
Mi permetta, Signor Sindaco, un’ultima e riassuntiva osservazione.
Quest’aula Consiliare,  per storia e tradizione, è sempre stata il cuore della vita civile e politica di Binasco. Qui sta la rappresentanza democratica della città, questo è il luogo della passione civile, del confronto democratico. Ma, attenzione, non è qui che tutto si esaurisce: c’è una comunità viva, con i suoi corpi intermedi, che chiede ed esige rispetto, attenzione, ascolto e coinvolgimento.  In una parola, chiede partecipazione. E non  a una sola parte, ma a ognuno di noi, indipendentemente dal gruppo di appartenenza, dalla collocazione sui banchi della maggioranza o dell’opposizione,  chiede che si assuma la grande responsabilità di partecipare alla costruzione del bene comune e al maggior benessere di tutta la nostra comunità. La Legge attribuisce al Consiglio Comunale competenze e ruolo importanti, decisivi e strategici. Ciò sarà maggiormente impegnativo, per ogni Consigliere, in questi anni, durante i quali saremo chiamati ad affrontare temi complessi e di grande significato come  la famiglia, la sicurezza, l’assetto urbanistico del paese, un nuovo welfare, la sburocratizzazione della cosa pubblica.
Però è altrettanto necessario che i cittadini, singoli o associati, sentano di non essere solo gli esecutori o i presunti beneficiari di provvedimenti calati dall’alto, ma di essere i protagonisti del destino loro e della loro comunità. (A questo servono le Consulte che noi riproponiamo, il Bilancio Partecipato, il coinvolgimento del volontariato sociale, ecc.).
Chi ha “perso” le elezioni è assente dall’esecutivo, certo, ma non è assente dall’Assemblea Consiliare. In questo senso è scorretto usare il linguaggio della vittoria e della sconfitta perché suggerisce l’idea - fuorviante e pericolosa - che conterebbe solo chi vince.
Nell’ottica della vittoria e della sconfitta, l’opposizione non parrebbe avere altro ruolo che quello di testimoniare i perdenti presso il pubblico dei vincitori. E il perdente, in una competizione che registrasse solo chi vince, sarebbe certamente inutile o impotente: non conterebbe nulla. Ma questa non è né la logica né la procedura che opera nelle democrazie rappresentative; piuttosto, chiama in causa la cultura politica, il modo di pensare che si sedimenta nell’opinione pubblica.
Ecco perché è necessario, nell’ interesse dell’ intera cittadinanza e di tutti gli elettori, non solo per i cosiddetti “vincenti”, che il ruolo della opposizione sia rispettato ma anche più incisivo e puntuale; che sia innovativo e più vicino alle necessità non solo di quella parte di Popolo Sovrano che li ha scelti e delegati a rappresentarlo, ma di tutta la comunità.
Questo è l’impegno di BINASCO SEI TU. Questo sarà il criterio ispiratore del mio modo di operare come Consigliere.
Con questo spirito, allora, dichiaro il mio voto di astensione:Le diamo fiducia, Sindaco, ma le staremo col fiato sul collo, svolgendo al meglio, senza se e senza ma, il ruolo di opposizione al quale siamo stati chiamati.
Sia chiaro fin d’ora: non cerchiamo pateracchi o inciuci; chiediamo, esigiamo attenzione e rispetto. Oltre tutto, sappiamo bene che un Suo insuccesso non sarebbe la nostra vittoria per altra via, ma la sconfitta di Binasco e la vittoria di quel partito di maggioranza che è costituito dagli oltre 1.800 elettori che non hanno votato.
L’impegno a dimostrare, con i fatti, che si sono sbagliati a non aver fiducia e a non sperare, è imposto a ognuno di noi. Non servirà rimproverarli, ma occorrerà recuperarli alla vita democratica, all’impegno in e per questa nostra Binasco, che anch’essi certamente amano, insieme con tutti gli altri.   
GRAZIE.

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